Magie dolci... e non solo!
lunedì 18 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
I biscotti salvacolazione
Solitamente Febbraio è un mese che non mi entusiasma e che preferisco far passare veloce, con tutto quel freddo e l'inverno sulle spalle, il pensiero già volto verso la Primavera... Quest'anno invece non riesco a pesare la mole di novità che questo gelido mese mi ha portato, novità belle e appassionanti, da tirarsi su le maniche tutto il giorno, da non riuscire ad addormentarsi la notte perché è proprio in quel momento che vengono le idee più belle! Sto parlando di un trasloco dalla città alla collina, del passaggio dalla famiglia vecchia alla famiglia nuova, di un nuovo gruppo di amici con cui ho tanto in comune e di un progetto verde che si apre in millemila possibilità! Sono elettrizzata, eccitata, esaltata!!! E con tutte queste cose da organizzare (ormai l'ho ammesso più e più volte di non essere Miss Precisini) avere un asso nella manica che ti risolve la questione colazione nel weekend (ma anche la vista di un piccolo cinquenne di mia conoscenza) non è affatto affatto male.
Trattasi di semplice pasta frolla, di quella che avanza quando si fa la crostata, semplicemente ri-impastata con qualche pezzo di cioccolato fondente tagliato al coltello o qualche nocciola tostata a granella, qualche spezia o buccia di un agrume, uvetta o quant'altro vi venga in mente; si crea un bel rotolo del diametro di 3-4 cm, si arrotola nella carta forno e si ripone nel freezer. Al momento opportuno (bambini affamati, metà da coccolare, amici da viziare) si accende il forno a 180-190°, si toglie il rotolo dal freezer e si affetta con un bel coltellaccio, si dispongono un po' distanziati sulla teglia, quindi si cuociono finché non colorano un po'. Se ci riuscite fateli raffreddare, altrimenti metteteli in alto, che nel mio caso è una mossa utile per il cinquenne ma un po' meno per la metà che quasi quasi è il doppio di me, poi godetevi le loro facce sorprese e felici e tirate un sospiro di sollievo ché anche stavolta la vostra reputazione di foodblogger è salva: minimo sforzo con il massimo risultato :)
E siccome non ci facciamo mancare niente e anche se c'è tanto da fare rimaniamo delle piccole romanticone ci resta pure il tempo per una passeggiata sotto la neve, che da queste parti sta cadendo a fiocchi...
A presto.......
lunedì 28 gennaio 2013
Cesti!
Il mio interesse per l'artigianato, nato dall'amore per il cucinare e poi allargatosi a macchia d'olio, ha origine nel suo valore culturale di custode di saperi antichi e abilità manuali destinati a scomparire se non tramandati da mani esperte a mani volenterose, ma soprattutto da un animo appassionato ad un animo aperto alla conoscenza.
Apprendere per me è sempre stato qualcosa di sacro, un processo in cui qualcuno che a sua volta ha imparato, tentato, sbagliato, si è perfezionato a tal punto da sentire il desiderio di trasmettere le sue conoscenze a qualcun altro, a seguirlo nei suoi tentativi, guidandolo sapientemente con pazienza; le esperienze si moltiplicano in questa transizione "magica" e spesso molto altro passa oltre alle cognizioni legate alla materia in questione, specialmente se il maestro è un bravo maestro.
E Mario lo è stato! Innamorato del suo lavoro e prima ancora dell'ambiente naturale in cui opera, Mario Brocchi Colonna gestisce un'Azienda agricola e Bed&Breakfast nel paese in cui vivo. Se mai vi capitasse di trovarvi da queste parti vi consiglio di farci un salto: appena entrati nella sua casa non si può fare a meno di rimanere a bocca aperta di fronte a tanta bellezza e tanta arte e mentre simpatiche galline e candide colombe ti razzolano attorno allegramente gli occhi spaziano curiosi da un angolo all'altro, cercando di nutrirsi il più possibile.
Una volta distolti da tutta questa meraviglia ci si può dedicare all'arte della cesteria che richiede forza e concentrazione condite da un bel po' di pazienza! Credo siano davvero pochi quelli che si possono vantare di possedere tante qualità e almeno tentare di allenarle in questo modo mi sembra una sfida avvincente :)
La natura aperta e bonaria di Mario si somma al suo vasto sapere rendendo l'esperienza estremamente piacevole, aiutata dalle dolci incursioni della moglie, sempre disponibile per una chiaccherata e per una rifocillante tazza di té e dolcetti.
Ecco Mario all'opera:
Ed eccoci, all'opera:
La Metà
Mamma
Francesca
Attrezzo costruito da Mario per moltiplicare il vimini
Alcuni scorci del laboratorio...
... e un'ospite inattesa...
Ecco uno dei cesti
Ah dimenticavo, qui oggi è nevicato :)
sabato 19 gennaio 2013
Torta alle mele e nocciole
Questo dolce è un pezzo forte della mamma del mio ragazzo, Rosanna, che (per fortuna) fa davvero molto spesso da quando lo ha scoperto! La ricetta (un po' modificata) viene da Cotto e Mangiato di un paio di anni fa, un programma che non avrei mai creduto di trovarmi a sponsorizzare (e mica lo faccio, ma la torta è davvero buona ;) ) sia per il fatto di essere una rubrica di Studio Aperto (un tg che non apprezzo particolarmente) che per la frettolosità che lo caratterizza (caratterizzava? Ma esiste ancora?) poco si addice al mio modo di cucinare più lento e homemade... Detto questo, la torta è ottima e, inutile a dirlo, la mia è tutta diversa da quella di Rosanna: più umida e granulosa, al contrario della sua, più friabile e "sabbiosa"; devo ammettere che la sua mi piace molto di più! Piccole differenze che hanno contribuito a renderle differenti: io ho usato farina 0 invece di 00, zucchero di canna invece che zucchero raffinato, nocciole tostate e poi polverizzate dal mixer come prevede la ricetta invece della farina di nocciole che usa lei e una tortiera da 20 cm in silicone invece che da 24 in vetro con carta forno... e poi la mano e l'esperienza che rendono ogni torta diversissima da "cuoco" a "cuoco"... regolatevi voi, a seconda di come più vi piace!
- 160 gr di nocciole tostate
- 150 gr di burro
- 120 gr di zucchero di canna
- 150 gr di farina 0
- un uovo
- un cucchiaino di cremor tartaro
- un pizzico di sale
- un paio di mele
- granella di nocciole
Mescolare il burro fuso con la metà dello zucchero, aggiungere l'uovo ed amalgamare il tutto. Tritare le nocciole e lo zucchero rimanente con il mixer, unire alla farina, sale e lievito e mescolare bene. Incorporare gli ingredienti secchi a quelli umidi: si otterrà una pasta piuttosto densa; versare metà dell'impasto sul fondo di una tortiera, disporre le mele tagliate a fettine e ricoprire con l'altra metà. Infornare a 180° per una mezz'ora circa. Lasciare raffreddare e gustare... il più tardi possibile! E' una di quelle torte da fare il giorno prima per la colazione della mattina dopo (o il tè, o la merenda, quel che volete) perché è davvero molto più buona così!
giovedì 3 gennaio 2013
Torta al cocco e cioccolato bianco
Ovvero, aspettando la neve (arriverà quest'anno?) faccio cadere fiocchi di cocco rapé...
L'anno nuovo è arrivato in un batter di ciglia, ricco di aspettative e cambiamenti, di trasformazioni ancora in potenza ma che si stanno delineando passo dopo passo... una nuova casa, un nuovo viaggio, un nuovo lavoro, nuovi amici, nuove passioni, nuove idee e nuovi modi di pensare...
Il tempo per fare bilanci è finito, è ora di ripartire, carta bianca e mente aperta!
Il bianco della neve, che scendendo copre tutto lasciando libera la nostra immaginazione di inventare di nuovo quello che c'è sotto e quello che c'è sopra, uno stato di pace, la mente tra due cuscini di piume trasparenti.
Non so se quest'inverno caldo ci riserbi il dono di vedere la neve e di godere del suo effetto catartico ma possiamo sempre rievocarla, nella nostra testa, oppure, in maniera più terrena, mangiando un dolce candido ricoperto da una tormenta di cocco rapé ;)
Ingredienti:
- 140 gr di farina 00
- 60 gr di farina di cocco
- 125 gr di zucchero
- due uova grandi biologiche
- 250 gr di mascarpone (quello che vi è rimasto in frigo perché ci volevate fare la crema per il pandoro e poi niente?)
- 50 gr di burro
- 100 gr di cioccolato bianco
- mezza bustina di lievito
- un pizzico di sale
- scaglie di cocco per decorare
Sciogliere il cioccolato bianco in un pentolino a bagnomaria, intanto lavorare con le fruste il burro morbido, il mascarpone e lo zucchero. Aggiungere poco alla volta le uova, precedentemente sbattute con un pizzico di sale e poi il cioccolato sciolto, lasciato intiepidire. A questo punto incorporare le farine assieme al lievito e mescolare bene. Imburrare e infarinare una tortiera e versarci l'impasto, livellare e cospargere con scaglie di cocco. Infornare una mezz'ora a 180°, lasciar raffreddare e cospargere con la farina di cocco come fosse zucchero a velo.
Il giorno dopo, un po' più umida è ancora più buona...
Che sia un 2013 di candido splendore!
domenica 16 dicembre 2012
Tartellette alla ricotta e radicchio caramellato
Lo devo confessare, quest'anno io e lo spirito natalizio andiamo poco d'accordo... complici mille cambiamenti e tradizioni che si stanno per spezzare mi ritrovo a non avere ancora in casa né un albero né una ghirlanda e tantomeno ho messo alla finestra la lanterna rossa dell'IKEA... le canzoncine che solitamente sparavo a tutto volume mentre cucinavo e preparavo i regali non mi eccitano più tanto e... ho pure perduto il mio cd preferito (che sia un segno?)! Per non parlare del consumismo che spopola in questi giorni... già da un po' la caccia al regalo mi spaventa ma quest'anno la deviazione dal vero significato di questo periodo mi appare chiaramente, stridendo così tanto dentro di me. Questa Grinchizzazione mi sorprende e un po' mi spaventa, ma forse non tutto è negativo, magari quest'ondata di minimalismo rivela il bisogno di avvicinarmi all'essenza delle cose e spogliarle dai loro addobbi che sì, creano atmosfera ma anche tanta confusione, ché spesso va a finire che gli addobbi poi diventano la Cosa... E allora quest'anno per me il Natale sarà diverso, spoglio di quelle decorazioni e tradizioni che ho tanto amato ma che non rimpiango di lasciarmi alle spalle perché non ne sento più il bisogno;
sarà un Natale in negativo ma più vero.
Ma si dovrà pur mangiare! E allora queste tartellette potrebbero essere una buona idea come antipasto al cenone della Viglilia (o del pranzo di Natale) o trasformarsi in finger food per l'aperitivo, volendole fare più piccine...
Ingredienti per la pasta:
- 100 gr di farina di farro
- 100 gr di semola di grano duro
- 100 gr di farina 0
- olio extravergine d'oliva
- vino bianco
- sale
Ingredienti per il ripieno:
- 350 gr di ricotta
- 100 gr di noci
- un grande cespo di radicchio di Treviso tardivo
- una cipolla rossa
- olio
- sale
- pepe
- zucchero di canna
- timo
Preparare la pasta unendo le farine, il sale e l'olio in una ciotola unendo poi olio q.b. ad ottenere delle briciole (come quando si aggiunge il burro per fare la pasta frolla), quindi aggiungere vino bianco sufficiente ad ottenere un impasto non troppo elastico ma che sia compatto e si possa stendere. Lasciare riposare. Nel frattempo rosolare la cipolla rossa nell'olio e quando si è un po' appassita aggiungere due cucchiai di zucchero di canna, lasciare asciugare un minuto e aggiungere il radicchio precedentemente affettato, salare, pepare e aggiungere dell'altro zucchero a piacere. Cuocere fino ad eliminare tutta l'acqua del radicchio. Condire la ricotta con olio, sale, pepe, timo e i gherigli di noce spezzettati. Stendere la pasta e foderare una decina di stampi da tartelletta o un stampo per crostate e coprire il fondo con uno strato di ricotta, poi adagiare sopra il radicchio e la cipolla caramellati, decorare con un gheriglio di noce. Infornare per 20-25 minuti (40 se fate una torta grande) a 190°.
lunedì 10 dicembre 2012
Torta all'arancia e olio d'oliva
Ancora arancione. Non so voi ma io ho una sorta di raffreddore perenne che viene e che va', ragion per cui mi sto imbottendo di vitamina C... naturale però! Vai con mandarini, broccoli, kiwi, limoni e... arance! E chi non ha uno spacciatore di arance siciliano di fiducia! Io le aspetto tutta l'estate, per farci la colazione la mattina, dolci ma un po' asprigne, come piacciono a me... e fresche, giacché le lascio sul balcone, dentro a un bel vaso di vetro tra i gerani e il prezzemolo (i miei gerani sono ancora in fiore!), e così belle che ogni volta che le vedi ti viene voglia di una spremuta! E allora perché non farci anche una torta? Dal momento che le arance ben si sposano con l'olio d'oliva (insomma che le arance in insalata siano appetitose si sà!) ho pensato di usarlo al posto del burro -qualche volta male non fa- e di metterci della farina di mais per dargli una consistenza un po' più croccante (e non smentire le mie origini venete ;) ). Ne è venuto fuori un dolce dal sapore delizioso e insolito, morbido ma piuttosto secco, ottimo per una colazione invernale antiraffreddore... con la spremuta d'arance?
Ingredienti:
- 150 gr di farina 0
- 100 gr di farina di mais fumetto (o fioretto)
- 125 gr di zucchero di canna
- 50 ml di olio extravergine d'oliva
- due uova grandi (o tre piccole)
- un'arancia (buccia, polpa, succo)
- una bustina di lievito
- un pizzico di sale
Sbattete le uova con lo zucchero per ottenere una spuma e fateci cadere a filo, continuando a lavorare l'impasto con le fruste, l'olio d'oliva. Aggiungete le farine, setacciandole, assieme al lievito; spremete un'arancia e mettetene nel composto il succo, la polpa che rimane nello spremiagrumi (che non si butta via niente!) e metà della zeste. Oliate e infarinate una tortiera (io ne ho usata una di vetro da 24 cm) e versateci dentro l'impasto disponendo sulla superficie le scorzette rimanenti. Cuocere 25-30 minuti a 180°.
Essendo un po' secca ben si presta ad essere accompagnata a salsine e creme varie: io l'ho accompagnata con dello yogurt naturale spolverizzato con zucchero alla cannella e scorza d'arancia, per non tradire la sua identità di torta da colazione, ma già l'immagino con una crema pasticcera (magari all'arancia) per una merenda più ricca...
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